Tutti i testi qui riportati sono opera di Giampaolo Gianese
The Niteriders erano piantati duri davanti al palcoscenico con le facce truci e chitarre pesanti. Urlavano frasi colme di disperato erotismo ad un pubblico assopito, distratto e mezzo ubriaco. Stampax, il cantante e leader carismatico del gruppo, un post-punk-modernista, concluse la serata con un approssimativo: "If I prend you, I devast you, I sbregh you, I do evriting to you". L'ultimo urlo si confuse con un fastidioso ronzio di un amplificatore di infima qualità che urlava pietà. Fu l'ultimo concerto dei Niteriders.
In quel tempo a Venezia si celebrava il Redentore, una festa molto importante,
con fuochi d'artificio, alcool dovunque, gente che fa casino, turisti che non capiscono un cazzo di
quello che succede, sarde in saor fluttuanti nell'aere, geniali tiratardi che lanciano ipotesi
post-rivoluzionarie tipo: "Andemo a vedar l'alba a San Nicoletto!". Insomma, una festa con
i controcoglioni.
Proprio allora le 100 top-model più in vista della terra decisero che era giunto il momento di
autocelebrarsi un pochettino, di riprendersi dalle fatiche delle sfilate, che non ne potevano proprio
più di farsi sbattere da maghi (tipo Copperfield, per non far nomi, ma cognomi) o dai più
famosi attori della terra (servono nomi?) o da un sacco di altre persone, magari non contemporaneamente.
Noleggiarono una motonave, la Eraclea, e pensarono, queste belle fotomodelle, di godersi il Redentore
dalla motonave, perché è molto chic immergersi nella cultura popolare, tanto più
che la motonave odorava ancora dei lezzi di sudore e di creme solari di chi era andato in spiaggia fino
a poco prima, una vera chiccheria. Immaginatevi voi una motonave piena zeppa di strafighe che benedicevano
i giovani ragazzi mestrepolitani che le anelavano con frasi tipo: "Ma non vedete che tamarri che
siete!!" oppure "A noi è bastata una ritoccatina da un chirurgo, ma a voi neanche Pitanguy
vi rimette su una faccia decente!" Bè, potevano permetterselo, in fondo erano le più
fighe del mondo, pensate che anche fra di loro si dicevano frasi tipo: "Naomi, sei un cesso di donna;
quando facevi i video con quel ....... di Michael eri carina, ma adesso..." "Io un cesso?
Ma perchè il tuo mago non ti fa una magia e ti si svagona? Non glielo fai più drizzare,
vero?" Considerato il tasso di bellezza delle contendenti, posso dire che non esageravano affatto.
Però, prese dal loro contendere, le celestiali fighe non si erano accorte che stava montando bufera
e, in seguito ad una avaria, la motonave andava alla deriva verso le bocche di porto, sugli scogli di Punta
Sabbioni. Fu Cindy, la preferita dai Mestrepolitani, ad accorgersi del pericolo; attivò immediatamente
la linea a luce rossa del suo inseparabile telefonino e chiamò....... NERKIOMAN, l'uomo dalla nerchia
d'acciaio, l'eroe dal costume con la cerniera più lunga di tutte, un pateòn enorme, una
vitalità prorompente. NERKIOMAN capì al volo la situazione, prese una cima, la legò
al suo smisurato pene in erezione, la circondusse ad un bitta della motonave e con sommo sprezzo del pericolo
e della sua intregrità anatomica, tra sforzi inumani ed urla di incoraggiamento delle modelle,
trainò la motonave in secca, al riparo dalla tempesta che stava per abbattersi sulla laguna.
NERKIOMAN fu adeguatamente ringraziato dalle giovani modelle che lo invitarono (unico maschio!) a prender
parte alla festicciola che avevano momentaneamente interrotto, ed in segno d riconoscenza concessero i loro
corpi alle ripetute intemperanze carnali di NERKIOMAN.